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Utilizzati per migliaia di anni per colorare i tessuti, le piante coloranti tornano in vigore costituendo una bellissima alternativa all'industria petrolchimica in campi diversi come quelli della cosmetologia, del cibo e naturalmente del tessile.
Cos'è una pianta colorante?
Le piante sono parte integrante del nostro ambiente dall'inizio del tempo. I pigmenti che contengono nelle foglie, nella corteccia, nella linfa, nei fiori, nei frutti o persino nelle loro radici possono naturalmente colorare tessuti, alimenti, cosmetici, vernici e legno.
La palette di colori ottenuta copre tutti i colori dell'arcobaleno. Giallo, arancione, rosso, blu, verde, viola e persino nero, nulla è impossibile, basta scegliere la pianta giusta in base al materiale da colorare. Tutte le sfumature di questi colori sono disponibili in colori chiari o molto luminosi a seconda dell'effetto desiderato e della pianta utilizzata.
Il colore ottenuto dalle stesse specie vegetali può tuttavia variare in base al metodo applicato per estrarre i pigmenti, alla natura del supporto da tingere, al tempo e al luogo di raccolta ma anche ai vari trattamenti improvvisi.
Si riconosce che una pianta ha un buon potere di tintura nell'industria tessile secondo 3 criteri: la sua resistenza alla luce, la sua resistenza al lavaggio e la sua stabilità al sudore.
Una mania trovata
Caduti in disuso con l'avvento dell'industria petrolchimica nel tardo diciannovesimo secolo, le piante precedentemente usate per tingere ma anche per scrivere, dipingere o decorare tornano in vigore.
Le piante stavano già morendo nell'età del bronzo, come testimonia un pezzo di lana colorata di Isatis tinctoria trovata nelle miniere di salgemma di Dünberg vicino a Salisburgo. Nel corso degli anni e con viaggi fino ai confini del mondo, l'industria tessile ha conosciuto una grande espansione e i colori sono diventati sinonimo di rango sociale o simboli di una comunità. Vari metodi sono stati utilizzati per estrarre i pigmenti dalle piante e sono stati necessari tentativi ed errori per fissare determinati colori. Un po 'abbandonato nel corso del XX secolo in favore dei colori sintetici dell'industria petrolchimica, le piante attirano nuovamente interesse crescente.
Quali colori per quali piante?
Ecco una piccola lista non esaustiva dei coloranti più usati:
Rossi e sfumature
Garance dei tintori, cartamo (Carthamus tinctorius), sorgo (Sorgo bicolore), Rocou (Bixa orellana), Noce (Juglans regia), Henné (Lawsonia inermis).
Giallo e le sue sfumature
Curcuma (Curcuma longa), Fleabane canadese (Conyza canadensis), Safran (Crocus sativus), Camomilla dei tintori (Anthemis tinctoria), Souci (Calendula arvensis), calendula (Tagetes patula).
Blu e le sue sfumature / viola
Indigotier (Indigofera tinctoria), Pastello dei tintori (Isatis tinctoria), annodato con tintori (Persicaria tinctoria), sambuco (Sambucus).
Verde e le sue sfumature
Nerprun (Rhannus frangula), Felci, gusci di mandorle (Prunus dulcis).
FAQ - 💬
❓ Quali sono le cinque fasi necessarie per tingere i tessuti?
👉 2 A seconda dei collegamenti di produzione e lavorazione, può essere suddiviso in 5 fasi: tinta in massa, tintura in fibra, tintura in capo, tintura in filato, tinta in pezza e tinta in capo.
❓ In quale sequenza avviene il processo di tintura del tessuto?
👉 La tintura con coloranti reattivi viene effettuata in tre step: il primo prevede la salita del colorante sulla fibra per effetto della temperatura; nella seconda fase viene fissato utilizzando alcali; infine, saponature ad alta temperatura eliminano il surplus di colorante che non ha reagito con le fibre.
❓ Quali tessuti non si possono tingere?
👉 Si sconsiglia la tintura di capi di abbigliamento in microfibra. Acetato, triacetato, poliestere, acrilico, clorofibra. È inoltre possibile tingere senza problemi tessuti, tessuti ricamati o stampati. Il colorante trasformerà il tessuto senza coprire i motivi, ma li trasformerà.
❓ Come scoprirono i Fenici il modo di tingere i tessuti?
👉 Per ottenere questa sostanza colorante, gli artigiani fenici avevano sviluppato una tecnica ben definita: si pescavano dai basi fondali grandi quantità di conchiglie, utilizzando reti con esche di pesce. I molluschi così raccolti venivano riversati in grandi vasche, nelle quali si frantumava la conchiglia.
❓ Quali sono le fasi del processo produttivo dei tessuti?
👉 Il processo di tessitura è composto da numerosi fasi, quali: la roccatura, l'orditura, l'imbozzimatura, l'incorsatura, la tessitura e infine il controllo sul tessuto greggio.
❓ Come si tingono le stoffe?
👉 Il procedimento per tingere i tessuti è semplice: in genere è necessario portare a ebollizione le parti tintorie delle piante e poi immergervi il capo da colorare. Per fissare il colore basterà invece immergere le stoffe già tinte in una soluzione composta da una parte di aceto bianco e da quattro parti di acqua.